cameraman in italiano si dice operatore (televisivo, di macchine da ripresa) e anche cineoperatore, teleoperatore o addetto alla..
Categoria : Confronti fr/sp
caregiver (care = cura e giver = fornitore), diffuso dai giornali soprattutto in seguito alle misure della legge di bilancio 2017, in italiano si può esprimere più chiaramente con assistente familiare, accuditore, o in senso lato badante e indica chi si prende cura, accudisce, occupa o bada a infermi, malati o anziani che ha in casa, dunque un assistente a domicilio, che può essere un familiare (in questo caso è un assistente familiare ) o una figura professionale specializzata (un assistente domestico). L’espressione caregiver familiare indica il contributo, l’aiuto, l’indennità, il rimborso, le agevolazioni previsti per chi si prende cura di queste persone, e anche il prender..
cartoon, letteralmente, è un singolo disegno o fotogramma di un cartone animato, ma per estensione indica il tutto, dunque si può dire cartone (animato) o cartoni (animati); talvolta equivale anche a una vignetta o a un..
cartoonist in italiano si dice più chiaramente disegnatore di cartoni (animati) o cartonista. Per estensione può indicare anche un fumettista, disegnatore di fumetti, vignettista o ill..
catcaller [apparso nel 2020, anche cat caller] indica un pappagallo con accezione riferita all’uomo che rivolge in strada apprezzamenti, gesti o fischi a sfondo sessuale rivolti a una donna.
È una declinazione della voce → catcalling (pappa..
catcalling [apparso nel 2020, anche cat calling] indica il fenomeno delle molestie verbali in strada rivolte alle donne, espresse attraverso fischi, gesti o apprezzamenti a sfondo sessuale. In italiano si chiama pappagallismo, da “fare il pappagallo”, atteggiamento un tempo tipicamente italiano documentato in molte pellicole della storia d..
cherry picking (letteralmente raccolta di ciliegie) 1) in psicologia designa una percezione distorta, una distorsione cognitiva dovuta a preconcetti, un pregiudizio cognitivo, un preconcetto, una trappola mentale, un errore di giudizio o valutazione, una convalida (o conferma) soggettiva nota anche come effetto Forer o Barnum (dal nome di due studiosi che hanno indagato), vedi anche → bias; 2) nella retorica o nella comunicazione (medica o scientifica) si riferisce invece a una manipolazione voluta dei fatti che mostra solo gli esempi positivi omettendo quelli che non fanno comodo, dunque equivale a un protocollo pseudoscientifico, ad argomentazioni tendenziose, surrettizie o sornione (che sotto la maschera innocente celano l’inganno). In senso tecnico si può dire fallacia dell’incompletezza (o dell’evidenza incompleta), e più in generale argomentazione incompleta, distorta, deformata, tendenziosa, artificiosa, di parte, parziale, partigiana, faziosa, viziosa o viziata, una pseudoargomentazione o una manipolazione dei fatti (cfr. → fake news), quindi una casistica di comodo, militante e non obiettiva. Il meccanismo retorico è stato anche definito scopa di Occam (un modo di nascondere i fatti indigesti sotto il tappeto in contrapposizione al “rasoio di Occam” per cui tra due spiegazioni la migliore è sempre quella con il minor numero di passaggi, la più semplice ed economica); 3) in economia può indicare gli investimenti basati solo sui parametri più affidabili su lungo termine, dunque gli investimenti a basso rischio o più sicuri; 4) talvolta l’espressione è utilizzata anche per indicare la prassi dello “strappare il personale” migliore alle aziende concorrenti, dunque sottrarlo, accap..
cluster 1) in inglese ha tanti significati che a seconda dei casi rimandano al grappolo (cioè a elementi collegati tra loro, per es. un cluster di aziende, cioè un gruppo, insieme, agglomerato) oppure a un settore o blocco. Durante la pandemia da coronavirus del 2020 l’anglicismo è diventato comune per indicare un focolaio delle infezioni. 2) In genetica è una sequenza di geni; 3) in astronomia, in italiano si dice più propriamente un ammasso stellare (soprattutto un ammasso globulare). 4) In informatica: in un disco rigido, indica un insieme di settori contigui, oppure un insieme di elaboratori collegati, dunque una rete di computer. Ha generato il verbo clusterizzare, che in informatica significa collegare (o connettere) più elaboratori in un sistema integrato, e in statistica segmentare l..
compliance (lett. adesione o consenso, da to comply = conformarsi, eseguire) 1) in medicina corrisponde alla capacità di adeguamento del volume di un organo (per esempio i polmoni) davanti alla pressione, per cui si può esprimere con elasticità, flessibilità, estensibilità, capacità di dilatazione. 2) In senso lato in italiano si può dire anche adeguamento, adempimento, conformità, ottemperanza, condiscendenza o anche cedevolezza, disponibilità (a collaborare o di collaborazione o a conformarsi), collaborazione, per es. di un paziente nei confronti delle prescrizioni mediche o di un soggetto nell’osservare le regole e le leggi (quindi anche osservanza, aderenza, l’essere ligi o collaborativi, adempimento normativo o legislativo). 3) Nel linguaggio economico la compliance normativa si può dire più chiaramente conformità normativa, cioè a norme, regole o consuetudini. 4) Nel linguaggio tributario, la compliance fiscale, cioè la conformità alle regole fiscali, indica a volte l’adempimento spontaneo del contribuente agli obblighi fiscali spesso sollecitato dall’Agenzia delle Entrate in un’ottica collaborativa, e in altri casi è un dialogo, un accordo preventivo tra contribuenti e Agenzia delle Entrate che permette la correzione di eventuali errori od omissioni nella dichiarazione; (es. dalla stampa: “Legge sulla protezione dei dati: compliance, responsabilità e sanzioni” = adeguamento; “A oggi nessuna azienda è compliance al 100%, neppure i colossi americani” = adempiente; “Agenzia delle Entrate: un provvedimento per la compliance spontanea” = collaborazione; “Fisco: un software per monitorare la compliance” = chi si mette in regola, la regolamentazione; “Prescrizioni mediche: la scarsa compliance. Quando il paziente non prende le medicine” = os..
computer fino agli anni Ottanta del secolo scorso in italiano si diceva più propriamente calcolatore (elettronico), un termine poi affiancato anche da elaboratore (elettronico) che conviveva con il sinonimo metaforico e suggestivo di cervello elettronico; in seguito all’avvento dei personal computer il termine inglese si è imposto sempre più sino a diventare quasi insostituibile negli anni Duemila. Le alternative italiane – tra cui anche ordinatore o computatore (sul modello di come si dice in Francia e Spagna) – si possono oggi usare solo come sinonimie secondarie, perché non sono in uso, benché registrate dai dizionari. Ha generato il verbo computerizzare, l’aggettivo computerizzato e il sostantivo computeri..