output

output (da to put = mettere e out = fuori), in informatica (contrapposto a → input) è letteralmente l’uscita dei dati, lo loro emissione o produzione dopo che sono stati processati, dunque talvolta è sinonimo di risultato, prodotto (produzione o elaborazione) dei dati e anche i dati stessi.

Una risposta a “output”

  • Outuput/Input sono termini usitati anche nel campo delle neuroscienze o, in generale, delle scienze cerebrali. Vengono utilizzati per indicare il “moto” delle informazioni neurali: si usa input quando sono sensoriali, e cioè hanno un movimento centripeto, e output quando sono motorie, ossia hanno un movimento centrifugo. In questo caso specifico, sono traducibili, come aggettivi e non sostantivi, con “afferente” ed “efferente” (quando ad esempio si parla di organi efferenti, oppure di nervi afferenti, come quelli ottici). Peraltro, sono in accordo con l’etimo latino: “afferre”, ovvero “apportare”, “efferre” ossia “portare fuori”. In filosofia si usa infatti “affezione” per indicare la stimolazione sensoriale, poichè i dati sensoriali vengono “portati dentro”. Utilizzando il termine “input”, ad esempio, si direbbe “input sensoriali”. Per output non credo esista un sostantivo usitato (esisterebbe effezione, sempre filosofico), mentre esiste come detto l’aggettivo “efferente”

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