connection house (lett. case di connessione) sono i luoghi di raccolta (perlopiù in Libia) dei migranti e profughi che tentano di raggiungere l’Europa, dunque centri di accoglienza; di fatto sono quasi sempre strutture gestite dai trafficanti di uomini, in condizioni di sfruttamento e schiavitù, dove le donne sono costrette (e avviate) alla prostituzione. Dunque prevale l’accezione negativa, sono spesso un sinonimo di luoghi di prigionia e reclusione, di sfruttamento, per la tratta delle persone e più frequentemente di bordello, postribolo, case di prostituzione (es. dalla stampa: “Migranti, ora nelle connection house in Libia si paga per mangiare” = nelle baracche di reclusione o prigionia; “Prostituzione e tratta delle nigeriane: manette per i gestori di una connection house in Campania” = di una casa di prostituzione).
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