burn-out

burn-out (si trova anche burnout) in italiano è un esaurimento lavorativo, e la sindrome da burn-out da lavoro è uno stato di esaurimento che deriva da una tensione (o → stress) cronica sul posto di lavoro che si può tradurre con sindrome da esaurimento (spossamento, stanchezza, affaticamento o logorio) lavorativo (o professionale). L’anglicismo si è diffuso anche in seguito alla decisione dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) di classificarlo come sindrome, riconducibile a un disturbo del ruolo lavorativo, più che della personalità. Come aggettivo usato per estensione si può genericamente rendere con esaurito, logorato, scoppiato.

IN FRANCESE
L’espressione circola anche in francese e il Nuovo dizionario degli anglicismi dell’Osservatorio Europeo del Plurilinguismo la marca come “sconsigliata” in quanto esistono equivalenti come affaticamento (coup de fatigue), esaurimento (épuisement) professionale e simili. Per saperne di più: https://nda.observatoireplurilinguisme.eu/articles-de-a-%C3%A0-e-nda/11643-burn-out

IN SPAGNOLO
L’espressione circola anche in spagnolo e il Diccionario dei termini medici della Reale Academia Nazionale di Medicina la traduce con sindrome da logorio professionale mentre (síndrome de desgaste profesional) mentre nel linguaggio comune la Fondazione dello Spagnolo Urgente (in collaborazione con la Reale Accademia Spagnola) consiglia più colloquialmente la traduzione di sindrome del lavoratore bruciato (síndrome del trabajador quemado).

3 commenti su: burn-out

  • Poichè “fatica” è già sinonimo di “lavoro”, si potrebbe evitare di specificare che questo particolare tipo di affaticamento è “lavorativo”.
    Credo che, a seconda del contesto, “affaticamento” potrebbe essere l’opzione migliore per tradurre questa sindrome usando una sola parola. Mi piace anche “esaurimento”.

  • Suggerisco “crollo da lavoro”.

    Segnalo inoltre che pian piano sta diventando “crollo” e basta (dating b.; parental b. ecc.) Spesso si giustifica l’uso degli anglicismi in virtù della loro specificità e quindi brevità, occorrerebbero più parole italiane.

    (1) In realtà all’inizio bisogna spiegare al tuo interlocutore cosa significa l’ultimo anglicismo appena introdotto dai media (sprecando parole).

    (2) Nel momento stesso in cui il forestierismo raggiunge una diffusione tale per cui lo usi sicuro di essere compreso, ecco che già ha allargato la sua sfera semantica, e di conseguenza ti ritrovi al punto di partenza perché occorre nuovamente specificare (e quindi sprecare parole).

    In definitiva, gli anglicismi non risultano mai più precisi e quindi più “brevi” rispetto alle alternative nostrane.

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