brainstorming letteralmente è una tempesta cerebrale, in pratica una tecnica di scambio di idee, una discussione a ruota libera, o anche parole in libertà (una traduzione efficace anche se non in uso) utilizzate in una riunione operativa, soprattutto in ambito pubblicitario, per risolvere un problema o proporre una strategia che si basa sui contributi di tutti i partecipanti. Il metodo è stato ideato nel 1941 da Alex Osborn, ma nel linguaggio aziendale il termine viene riproposto spesso in modo generico e non ortodosso (il più delle volte non si segue affatto il metodo di Osborn) e in questi casi si può rendere perfettamente con riunione creativa, o altre generiche espressioni come appunto riunione operativa (o strategica), scambio (o confronto) di idee.
In spagnolo è stato tradotto con lluvia de ideas = pioggia di idee, in francese con remue-méninges = rimescolamento delle meningi, coniato negli anni ’60 da Louis Armand, membro dell’ Académie française.
10 commenti su: brainstorming
Tempo fa, avevo proposto di tradurre “brainstorming” con “riunione ideogenetica” ( http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/language-consulting/questions-answers/brainstorming-possiamo-dirlo-italiano ), ma l’Accademia della Crusca non fu tanto d’accordo. Mi piace “riunione creativa” che voi proponete.
Grazie Rocco, il problema delle sostituzioni è legato appunto all’uso, non si tratta di un termine “intraducibile”, come spesso si dice erroneamente, ma appunto “intradotto”, cioè di cui non circolano troppe alternative, al contrario di quanto è avvenuto in Spagna e Francia. Conoscevo l’articolo di Ilaria Bonomi che segnali, anche se mi lascia molto perplesso l’affermazione: “A riprova di questo [= la sua non sostituzione] vediamo che i principali dizionari della lingua italiana non propongono alcuna traduzione né alcun sinonimo, ma si limitano a definire il significato dell’espressione inglese.” Questo è proprio un problema dei dizionari e di come sono attualmente strutturati; si limitano a dare le definizioni ma di rado fanno circolare le alternative, a parte il Devoto Oli che dall’anno scorso ha tentato questo esperimento, anche se limitato a soli 200 anglicismi su oltre 3.500 (diverso è invece il discorso dei dizionari dei sinonimi e contrari). Comunque lo sforzo del presente dizionario è proprio questo: andare a cercare alternative circolanti, un lavoro in molti casi molto difficile perché non ci sono molti precedenti. Un saluto, antonio zoppetti
Riunione di pensamento ?
Una locuzione carina, grazie! 🙂 Ci sarebbe anche “pensatoio” in italiano che un po’ ci si avvicina! Un saluto.
La mia proposta: psicocentrifuga
Infatti è un’attività in cui si centrifugano i cervelli per ottenere le idee. Parola composta, semplice e un po’ colta.
Grazie Ivano, proposta simpatica; purtroppo l’esercizio di creare neologismi, anche se ben congeniati, è un po’ sterile, perché poi non è possibile farli entrare nell’uso. Per questo motivo le alternative raccolte in questo dizionario non sono mai propositive, si limitano a registrare quelle possibili o in uso e psicocentrifuga è una bella trovata che appartiene all’individualismo espressivo ma che non è in circolazione. Un saluto.
A me sembra che il nostro “buttar giu’ idee” (sto facendo brainstorming= sto buttando giu’ idee) sia una traduzione molto vicina. Puo’ darsi che la connotazione non sia esattamente la stessa di quanto intendesse Osborn, pero’ a mio avviso, spesso, in parte si puo’ semplicemente leggermente espandere l’attaule connotazione di parole o locuzioni che gia’ abbiamo per tradurre inglesismi. Tra parentesi, molto spesso si e’ abbacinati dalla parola inglese, percepita come figlia di una qualche entita’ superiore e al di la’ della ‘misera’ cultura e lingua italiana, senza rendersi conto che non c’e’ niente di superiore o metafisico in quello che fanno gli inglesi con le parole (mi vien da pensare alla parola cookie in informatica: sostanzialmente qualche smanettone ha chiamato ‘biscottino’ questo tipo di funzione, della quale ben esprime il proposito). E qui, tra partentesi, si entra nel campo dell’inglese usato per via di un profondo senso di inferiorita’ e provincialismo in Italia, che mi sembra sia la ragione base dietro tutto il fenomeno.
Grazie Carlo, sono d’accordo con te sulle motivazioni che spingono a usare l’inglese, e credo che “buttar giù idee” in senso lato sia un’alternativa valida, anche se in senso tecnico è più vago de metdono di Osborn. Un saluto.
Non potrebbe rendersi con le locuzioni “tempesta di idee” o “raccolta di idee”? Comunque mi pare che sul tema fiocchino veramente tante espressioni alternative, anche frutto dell’inventiva individuale. L’assurdo è che si continui a parlare principalmente col termine inglese, ma purtroppo conosciamo le motivazioni di questo malcostume.
Io propongo molto semplicemente “scervellamento” ovvero ci stiamo scervellando per fare questa cosa.