hacker si usa con un’accezione negativa, come sinonimo di pirata informatico, e una positiva che denota l’abilità informatica e in questo secondo senso equivale in italiano a smanettone, esperto di programmazione, mago del computer. Talvolta, proprio per sfidare il sistema e dimostrare la propria abilità, chi si definisce hacker compie violazioni o intrusioni illegali in sistemi protetti, ma l’etica e la filosofia hacker (il termine si usa anche come aggettivo, come in questo caso) non prevede il danneggiamento, il furto di dati, lo sfruttamento per fini personali o l’ottenere guadagni, che invece identifica un → cracker, cioè un pirata vero e proprio, un ladro o criminale informatico, spesso indicato come hacker in modo improprio. L’anglicismo ha generato i semiadattamenti hackerare, cioè penetrare abusivamente in un sistema informatico, e talvolta manometterlo (es. un sito hackerato, cioè violato, e anche compromesso, ma in questo caso è più corretto craccato e craccare/crackare) e hackeraggio cioè l’attività di un hacker;