guardrail

guardrail letteralmente è la barriera di protezione (o di sicurezza) stradale (di metallo o di cemento) ai bordi delle vie ad alta velocità, per impedire che le auto escano dalla carreggiata e limitare i danni, dunque anche un paracarro, una ringhiera di sicurezza (come proponeva Arrigo Castellani) per auto detta anche guardavia (un termine poco usato, però) e talvolta usata anche come (barriera) spartitraffico per tenere ben separate due carreggiate.

8 commenti su: guardrail

    • Buongiorno. La mia opinione, ahimé, è quella della Treccani: le due opzioni non sono purtroppo entrate nell’uso, dunque il rischio è che nessuno capirebbe cosa intendiamo. Quanto ai Ticinesi… prendiamo lezione di italiano, non so se da loro si usi, ma so che per esempio sui giornali del Canton Ticino e in parlamento non hanno il “question time” ma l’ora delle domande, e anche il “conctact less” lo chiamano naturalmente senza contatto, mentre da noi la metropolitana milanese lo usa e lo diffonde senza alternative. Un saluto.

  • Vorrei segnalare che esiste anche una canzone non tanto famosa che si chiama “Guardavia” cantata da “Mal di mare” (https://www.youtube.com/watch?v=jI9tLrNwK_c). Forse dovuto a questa canzone dico sempre “guardavia” quando parlo e scrivo con tutti, anche se quasi tutti non mi capiscono cosa sto dicendo. Secondo te come si fa a divulgare nell’uso comune i traducenti italiani di “guardrail” come “guardavia”, “sicurvia”, “guardastrada” e l’elvetismo “guidovia”, quest’ultimo utilizzato talvolta alla RSI (https://www.rsi.ch/ricerca/?q=%22guidovia%22), in modo che tutti e quattro soppiantassero definitivamente l’anglicismo “guardrail”?

    • Grazie Daniel! Purtroppo in mancanza di istituzioni ufficiali che fissino a legittimità di certi traducenti (come avviene per es. in Francia e Spagna) è un po’ difficile farli circolare, ma divulgarli con esempi d’uso aiuta.

    • Grazie Daniel, ogni articolo in Rete che divulga le alternative italiane le tiene vive, ed entra a far parte della “letteratura” analizzata dagli algoritmi di Google creando precedenti d’uso che si spera qualcuno possa poi seguire in modo consapevole. Se circolano solo gli anglicismi, gli equivalenti italiani si ritirano e finiscono per diventare obsoleti.

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