gig economy in italiano si può dire economia dei lavoretti (“Digitale, precarietà ed ‘economia dei lavoretti’, Avvenire), in altre parole del precariato, del lavoro a chiamata, a progetto, saltuario, occasionale, interinale (anche intermittente): un’edulcorazione nascosta dietro un’espressione inglese per definire il modello economico basato sul lavoro temporaneo, contrapposto a quello dei lavoratori regolari assunti a tempo indeterminato.