lockdown

lockdown indica un blocco delle persone o delle merci, un protocollo di emergenza per impedire di lasciare un’area, dunque è una chiusura, una misura restrittiva o di contenimento, un isolamento, una quarantena, una blindatura, un divieto di circolazione, un confinamento, una segregazione, una clausura. L’anglicismo è esploso in italiano nel 2020, quando il contagio del coronavirus che provoca la covid19 è arrivato nei Paesi anglofoni. Es. “Coronavirus. Usa fuga dalle città in ‘lockdown’” = in quarantena (Rai News, 19/3/2020); “Coronavirus, il mondo è diviso sul lockdown” = provvedimenti restrittivi (ANSA, 18/3/2020); “Se dopo il lockdown il Pil riparte da -8%” = misure di contenimento (Il Sole 24 ore, 19/3/2020); “Coronavirus, il Regno Unito si prepara a 18 mesi di ‘lockdown’” = chiusura, quarantena, isolamento, segregazione, divieto, protocollo di emergenza, confinamento (il Giornale, 19/3/2020).

In francese e in spagnolo l’anglicismo non è in uso, si parla di confinamento.

6 commenti su: lockdown

  • Scriviamo a tutti i giornali e a tutte le TV. Devono smettere di copiare parole o locuzioni dai giornali americani e riproporceli senza traduzione!

  • Corrado Augias propone ‘clausura’ che trovo interessante poiché richiama anche l’idea di isolamento perché lo scopo non è di chiudere e basta, ma di chiudere per assicurare l’isolamento, la distanzazione fisica.
    https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2020/05/05/quelli-che-linglese-proprio-non-lo-sanno25.html

    Poi sembra che l’abbia ribadito in un editoriale di domenica 18 ottobre, ma che non ho letto ancora. Si può leggere qui se siete abbonati:
    https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/10/18/news/non_chiamatelo_lockdown_-271034831/

    Alberto

    • Grazie, Augias si appoggia ai significati storici e scrive:
      “Nel grande Dizionario del Battaglia il primo significato della parola rimanda all’istituto del diritto canonico che: «vieta negli ordini maschili l’ammissione nelle parti della casa che vi sono assoggettate di persone dell’altro sesso e negli ordini femminili l’ammissione di qualsiasi estraneo». Suore di clausura, convento di clausura, questioni antiche e severe — una certa diffidenza si può capire. La parola clausura però, può essere usata anche in senso laico, così infatti la impiegò per esempio Benedetto Croce, citato alla voce clausura del Battaglia: «Paolo Sarpi, che pure dimorava in Venezia in quel tempo ancora aperta agli influssi internazionali, riempiva le sue lettere di lamenti per la clausura cui era soggetta l’Italia».”
      A dire il vero clausura oggi non si usa molto con questo significato, ma si potrebbe giustamente recuperare la parola dandole nuova vita. Tuttavia invece di fine del lockdown si può parlare di deconfinamento, ben più breve, e credo che confinamento sia al momento l’alternativa più facilmente usabile, ma le parole non ci mancano: prima che i giornali usassero l’anglicismo riprendendo la stampa anglofona, a partire dal 17 marzo 2020, le parole non ci mancavano affatto. Ne ho ricostruito la storia qui, se vuoi: https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/articoli/parole/virus_anglicus.html

  • Se il francese ha CONFINEMENT, lo spagnolo CONFINAMIENTO, il portoghese CONFINAMENTO ( e il catalano CONFINAMENT), in italiano va bene CONFINAMENTO. Una risposta omogenea delle lingue romanze aiuterebbe a respingere anglicismi non necessari..

    • Grazie Carlo, in effetti dovremmo guardare più spesso le soluzioni delle altre lingue romanze. Spesso gli anglicismi li usiamo solo noi.

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