hotspot

hotspot (lett. punto caldo) 1) in italiano può indicare un centro di identificazione e di accoglienza per immigrati o profughi (es. “«Messina accolga i migranti», l’Arcidiocesi dice no agli hotspot”); 2) può anche essere un punto di accesso gratuito alla Rete, dunque un punto di connessione (“Arriva il wifi gratuito con hotspot dedicati” = punti di accesso).

2 commenti su: hotspot

  • Nell’uso inglese, in realtà, come tanti termini è un’espressione generale, usata in senso metaforico. Il percorso semantico è stato probabilmente dai punti caldi della crosta terrestre (dai quali risale il magma del mantello a generare vulcani e isole) a punti di disordine politico, dunque di crisi (anche le migrazioni incontrollate sono una crisi). Merriam-Webster lo fa inoltre risalire a un’altra accezione, cfr. https://www.merriam-webster.com/dictionary/hot%20spot
    Perché non chiamare più il centro di accoglienza di Lampedusa con il suo nome e usare invece un termine oltre tutto generico? Mah!

    • Grazie Fausto. Purtroppo la maggior parte degli anglicismi ha un senso univoco e tecnico solo nella loro traposizione in italiano, basta penare a mouse… e questo ricavarsi una loro specificità che diamo solo noi li fa penetrare come fossero più precisi; anche se sono in aumento le accezioni che si moltiplicano, e hostpost ne ha infatti 2 diverse.

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