target (lett. bersaglio) in italiano si può dire destinatario, cioè il tipo di pubblico cui ci si rivolge, es. il target di una rivista, di un prodotto, dunque anche la fetta (o fascia) di mercato di riferimento (a volte è utilizzato anche genericamente per la platea a cui ci si rivolge); nell’economia è anche l’obiettivo prefissato, da raggiungere, quindi un traguardo, una meta, uno scopo, es. fissare un target del deficit sotto il 3% del PIL. Ha generato i gergali targettizzare o targettizzazione (forme più frequenti di targhettizzare/targhettizzazione che sarebbe un adattamento preferibile, e nella confusione grafica si trovano anche le forme con una “t” sola) che per es. nel linguaggio commerciale e pubblicitario significa profilare, segmentare, dividere per fasce di interesse i destinatari.
4 commenti su: target [→ targettizzare ]
Aggiungo targ(h)ettare.
Tra i possibili significati del verbo derivato da target c’è anche:
-bersagliare;
-mirare;
-destinare.
C’è anche Easy target cioè il bersaglio facile.
E come se non bastasse esiste il doppione di lusso di bersaglio facile, soft target
Più che un anglicismo con la sua stabilità “soft target” nel senso che indichi è in uso per indicare gli obiettivi facili nell’ambito degli attacchi informatici, contrapposto agli hard target, cioè gli obiettivi come le banche dati istituzionali o governative. Ma si tratta di un riversamento dell’inglese sempre meno etichettabile, probabilmente in altri ambiti qualcuno lo userà con altri significati solo per esprimersi in inglese invece che in italiano per motivazioni sociolinguistiche e piscolinguistiche. Dunque non lo metteri tra gli anglicismi da dizionario, mi pare il segnale di un abbandono dell’italiano più che un’entrata lessicale (almeno per il momento).