spoiler (da to spoil = rovinare, guastare) 1) nel linguaggio televisivo o cinematografico è l’anticipazione (rivelazione o anteprima) di un finale (per es. in una recensione) che ne rovina i colpi di scena, quindi in italiano si può dire anche spifferata, il guastare o rovinare la sorpresa, l’anticipare, svelare (o rivelare) il finale o il dire come va a finire; l’anglicismo ha ormai raggiunto una notevole circolazione e popolarità ed è usato in senso figurato in vari ambiti, ha anche generato spoilerare (es.: non spoilerarmi la sorpresa; gli ho spoilerato il regalo di compleanno) e spoileraggio; 2) in aeronautica, in italiano si può dire diruttore o disruttore, cioè un elemento aerodinamico dell’ala che riduce la portanza; 3) nelle automobili è un elemento aerodinamico che si può dire anche alettone o deflettore (cfr. → splitter) e che serve per una migliore tenuta di strada e aderenza al suolo.
14 commenti su: spoiler [→ spoilerare ]
Oggi, insieme ad alettone (e forse ancor prima), si adopera comunemente “ala”.
Però scrivere “nelle automobili” è restrittivo: di ali, alette, alettoni e appendici aerodinamiche varie si avvantaggiano ormai da anni anche motocicli e autotreni, insieme a natanti di vari tipi.
Spoiler, nel senso di rovinare col rivelare, in gergo si dice sputtanare. Es. “non ti dico niente del film se no te lo sputtano”.
In effetti è un’alternativa gergale possibile. Grazie.
Aggiungo “bruciare il finale”.
Segnalo spoileraggio, registrato anche dalla Treccani, che mi sembra rispetti tutte le regole interne della nostra lingua.
Grazie l’ho aggiunto.
Io ho pensato che, visto che spesso una delle argomentazioni che vengono addotte per preferire l’inglese riguarda una sua supposta incisività, o plasticità, al posto di spifferata si potrebbe addirittura dire “spiffero”, sinonimo di spiraglio. Così si potrebbe dire “allerta spifferi” al posto di “spoiler alert”, e via dicendo. Avendo approfondito molti dei suoi interventi sul tema, mi farebbe piacere sapere la sua opinione.
Sono d’accordo, ma l’adattamento si scontra con il fatto che abbiamo perso l’abitudine a impiegarlo, e dunque queste alterative non in uso suonano inconsuete. Senza un organo ufficiale che si occupi dell’arrichimento della lingua, soluzioni di questo tipo rischiano di essere degli esercizi di stile individuali che non hanno alcuna possibilità di afermazione. Perciò in questo dizionari cerco di riportare le alternative in uso o possibili, invece di crearne.
In Rete si usa anche per indicare quell’elemento grafico che nasconde del testo o un’immagine, a volte volte è una specie di tendina, a volte una sfocatura e altre volte un altro effetto
Grazie, non coscevo questo uso, che vedo non è comtemplato dai dizionari (per il momento).
Concordo con Aurora, il «mettere sotto spoiler» (una parte del messaggio, per non rivelare una trama, la soluzione di un problema etc.) penso si potrebbe rendere in italiano con «oscurare» («Se aggiungiete le risposte, fatelo in fondo al messaggio e oscuratele!»).
Grazie.
…comunque ormai da “anticipazione che rovina” è diventato semplice anticipazione.
Nella loro fare incipiente gli anglicismi sono spesso venduti come qualcosa di poco traducibile che “non è proprio come…” il corrispondente italiano, ma ha un senso tecnico, vedi le fake news in un primo tempo riferite soprattutto alla Rete, o i selfie che “non erano proprio” come l’autoscatto… quando l’linglese si è affermato scatta il processo inverso, la sua normalizzazione e il suo uso in senso lato, comune e generico. E così location in un primo tempo era un tecnicismo per indicare le scenografie cinematografiche, ma poi è diventato un vocabolo-ombrello per indicare un semplice luogo… gli anglicismi penetrano come tecnicismi e subito dopo si allargano.