mouse (lett. topo) è il dispositivo di puntamento del cursore (un puntatore o un selezionatore a video) che in italiano non è stato tradotto: il corrispettivo topo (utilizzato in francese: souris, in spagnolo: ratón, in portoghese: rato, in tedesco: Maus) da noi è solo una voce scherzosa.
7 commenti su: mouse
Non vedo perché non cominciare a chiamarlo topo, come fanno tutte le altre lingue europee, come il tedesco, il francese, lo spagnolo, il greco ecc…
La lingua non segue la logica nel suo entrare nell’uso, purtroppo.
Non si potrebbe chiamarlo semplicemente “cursore” o “puntatore” per metonimia ed eventualmente indicare il suo corrispettivo a video “freccetta” (o “manina” quando diventa tale)?
Ottima idea così si vincerebbe anche la resistenza della gente a chiamarlo come un animale poco “popolare” come il ratto/topo.
In italiano si può dire: topo (gergo), puntatore ( che è il nome tecnico) ma propongo anche “cliccatore” in quanto fa clic
Disambiguiamo: il traducente del computeriale “mouse” è dispositivo di puntamento. Il cursore è la barra lampeggiante del testo, il puntatore è la freccetta visiva con cui puntiamo i files o altri oggetti dell’interfaccia grafica. L4accademia della Crusca considera “mouse” come un prestito integrato, ormai, e quindi non lo considera un anglicismo “da combattere” a tutti i costi. Al singolare “mouse”, al plurale “mice”, con pronuncia come il granturco “mais”.
Un prestito integrato implica l’adattamento e l’italianizzazione secondo l’indole italiana, per esempio film o bar (nonostante terminino in consonante) che si leggono come si scrivono e generano derivati perfettamente italiani. Mouse al contrario rimane nella sua pronuncia e ortografia inglese (mica lo scriviamo “maus” come “mais”). Tutto il resto è fuffa.