Categoria : Anglicismi prolifici

tag (lett. cartellino) 1) in italiano si può dire etichetta, marcatura o marca, cioè una sequenza di caratteri che in informatica serve a marcare un documento per successive elaborazioni automatiche, dunque una tag è anche un marcatore. 2) Nel gergo dei graffitari è anche la firma che identifica l’autore di un graffito o la sigla che lo identifica, quindi una targa, una marca. Ha generato taggare, cioè etichettare, clas..

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target (lett. bersaglio) in italiano si può dire destinatario, cioè il tipo di pubblico cui ci si rivolge, es. il target di una rivista, di un prodotto, dunque anche la fetta (o fascia) di mercato di riferimento (a volte è utilizzato anche genericamente per la platea a cui ci si rivolge); nell’economia è anche l’obiettivo prefissato, da raggiungere, quindi un traguardo, una meta, uno scopo, es. fissare un target del deficit sotto il 3% del PIL. Ha generato i gergali targettizzare o targettizzazione (forme più frequenti di targhettizzare/targhettizzazione che sarebbe un adattamento preferibile, e nella confusione grafica si trovano anche le forme con una “t” sola) che per es. nel linguaggio commerciale e pubblicitario significa profilare, segmentare, dividere per fasce di interesse i de..

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test in italiano si può dire prova, esame, prova d’esame (per es. un test di ammissione all’università), o a seconda delle circostanze anche saggio, prova attitudinale, analisi, controllo, verifica (per es. un test di matematica a scuola), collaudo (per es. il test di un’automobile), esperimento (per es. un test nucleare); può essere anche un quesito, un sondaggio o una serie di domande come sinonimo di → quiz; ha generato testare e circola in locuzioni come → area test, blind test, crash test, pap test, product test, stres..

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trigger [→ triggerato …] (lett. grilletto) 1) nel linguaggio tecnologico indica uno scatto, un evento che si attiva in modo automatico; 2) in ambito musicale ha generato il gergale triggerato (corrispondente a triggered) che corrisponde a campionato, miscelato, per es. un suono di chitarra o batteria triggerato, cioè reso elettronico attraverso la sua manipolazione digitale; 3) in ambito informatico può indicare una procedura che si scatena, attiva o scatta in certe condizioni, dunque un evento associato o automatico, per es. un trigger può essere un aggiornamento, l’apparire di una pubblicità in Rete quando si effettua una ricerca…; 4) nel gergo informale della Rete l’aggettivo triggerato circola sempre più spesso per indicare una reazione negativa di fronte a un evento, dunque sono triggerato equivale a sono turbato, irritato, disgustato, contrariato, sconvolto, sorpreso negativamente e spesso l’espressione è associata a una faccina (cfr. → emoticon) che ne caratterizza meglio..

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troll [→ trollare ], letteralmente, sono folletti, gnomi o creature mitologiche della mitologia scandinava, ma nel gergo della Rete sono disturbatori, provocatori, cioè gli internauti che lasciano commenti inopportuni e provocatori sulle piattaforme sociali, oppure fanno scherzi e hanno come obiettivo quello di alimentari litigi e disturbare le conversazioni. Ha generato il gergale verbo trollare molto diffuso in Rete con il significato letterale di “comportarsi da troll” (= disturbatore), dunque disturbare, provocare, e anche istigare, provocare litigi, fomentare, fare o creare confusione. In senso lato sui mezzi di informazione questo verbo è utilizzato spesso anche con il significato di prendere in giro o prendersi gioco, beffare o farsi beffe, sbeffeggiare, buggerare, gabbare, mettere in ridicolo, es.: “Come ‘Adrian’ trolla tutti. L’affondo a Mediaset è micidiale. Nella seconda puntata Celentano compare ma non parla (il Tempo.it , 23/1/20919); “Così Paolo Savona in Consob ha trollato tutti i no-euro” (Next, 5/2/2019); “Berlusconi ha trollato Giuseppe Conte davanti alle telecamere” (Giornalettismo.com, 20..

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