Categoria : Anglicismi prolifici

cluster 1) in inglese ha tanti significati che a seconda dei casi rimandano al grappolo (cioè a elementi collegati tra loro, per es. un cluster di aziende, cioè un gruppo, insieme, agglomerato) oppure a un settore o blocco. Durante la pandemia da coronavirus del 2020 l’anglicismo è diventato comune per indicare un focolaio delle infezioni. 2) In genetica è una sequenza di geni; 3) in astronomia, in italiano si dice più propriamente un ammasso stellare (soprattutto un ammasso globulare). 4) In informatica: in un disco rigido, indica un insieme di settori contigui, oppure un insieme di elaboratori collegati, dunque una rete di computer. Ha generato il verbo clusterizzare, che in informatica significa collegare (o connettere) più elaboratori in un sistema integrato, e in statistica segmentare l..

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computer fino agli anni Ottanta del secolo scorso in italiano si diceva più propriamente calcolatore (elettronico), un termine poi affiancato anche da elaboratore (elettronico) che conviveva con il sinonimo metaforico e suggestivo di cervello elettronico; in seguito all’avvento dei personal computer il termine inglese si è imposto sempre più sino a diventare quasi insostituibile negli anni Duemila. Le alternative italiane – tra cui anche ordinatore o computatore (sul modello di come si dice in Francia e Spagna) – si possono oggi usare solo come sinonimie secondarie, perché non sono in uso, benché registrate dai dizionari. Ha generato il verbo computerizzare, l’aggettivo computerizzato e il sostantivo computeri..

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cover (lett. copertina) 1) in italiano si dice più semplicemente copertina (di dischi, riviste ecc.); 2) riferito ai cellulari indica la custodia sostituibile (rimovibile e intercambiabile), la mascherina, l’involucro (cfr. → case); 3) in ambito musicale indica un rifacimento, una riedizione, una reinterpretazione o una riesecuzione di un brano o di una canzone successo (anche una nuova versione). Ha generato il verbo coverizzare, cioè reinterpretare un brano di ..

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crack [2] (da to crack = rompere) 1) in informatica, in italiano corrisponde a una violazione, intrusione (illecita, abusiva, illegale) in un sistema o programma. Ha generato il verbo craccare, che si esprime anche con bucare un sistema, cioè violarlo per utilizzarlo senza licenza, ma che significa anche violare e danneggiare per esempio un sito o una banca dati in Rete. 2) Adattato anche in crac, è un onomatopea che ricorre nei fumetti per riprodurre il suono di qualcosa che va in frantumi; 3) in economia indica più precisamente il fallimento (tracollo, crollo, rovina) economico o finanziario di un�..

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crash (di etimo onomatopeico) 1) è il rumore di qualcosa che va in pezzi (utilizzato anche nei fumetti), il frantumarsi, la frantumazione rumorosa, lo schianto, l’andare in pezzi, il fracassarsi; 2) per estensione in italiano indica anche un crollo in Borsa; 3) in informatica è il blocco di un sistema o di un programma, l’arresto improvviso, l’andare in bomba, l’impallarsi. Ha generato il verbo gergale crashare cioè il bloccarsi di un programma (il pc si è crashato) o mandarlo in bomba (ho crashato il c..

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